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Origini Antiche e Diffusione Moderna dell’Aglianico

Il vino rosso aglianico vanta radici profonde nella storia vinicola, affondando le sue origini nell’antichità e godendo oggi di una rinomata statura internazionale. Secondo alcune teorie, il vitigno Aglianico potrebbe essere stato introdotto in Italia dai Greci antichi, che lo diffusero in diverse regioni del sud Italia, particolarmente in Campania e Basilicata.

Tuttavia, studi moderni suggeriscono che nonostante questa ipotetica origine ellenica, non esistono evidenze dirette che collegano il DNA del vitigno a varietà greche conosciute. Ciò nonostante, la sua adattabilità ai terreni vulcanici e il suo floreale bouquet aromatico lo rendono un discendente ideale dei vitigni coltivati nell’antica Grecia. La diffusione dell’Aglianico non si è limitata ai confini italiani.

Con il passare dei secoli, questo nobile vitigno ha attraversato oceani, trovando terreni favorevoli in regioni come California, Australia, e anche Sud Africa, dove il clima mediterraneo simile a quello del sud Italia favorisce la sua crescita e maturazione. In queste nuove terre, l’Aglianico si è adattato brillantemente, mantenendo le sue caratteristiche distintive di robustezza e intensità aromatica, pur evolvendo in espressioni leggermente diverse a seconda delle specifiche condizioni climatiche e del terroir.

La crescente popolarità dell’Aglianico all’estero testimonia non solo la sua versatilità e adattabilità, ma anche l’apprezzamento globale per i vini italiani di qualità. Questa espansione geografica ha permesso al vino rosso aglianico di guadagnarsi un posto d’onore tra i vini più prestigiosi e ricercati, consolidando la sua fama come uno dei grandi rossi del sud Italia.

Questo riconoscimento è frutto di un patrimonio vinicolo che continua a evolversi, portando con sé una parte della ricca storia vitivinicola italiana nelle nuove frontiere del vino mondiale.

Caratteristiche Uniche del Terroir Vulcanico

Il vino rosso aglianico trae grande parte della sua inconfondibile identità dalle particolari caratteristiche dei terreni vulcanici su cui viene coltivato, in particolare nelle aree del Monte Vulture in Basilicata e in alcune zone della Campania. Questi terreni, ricchi di minerali vulcanici e tufi, contribuiscono significativamente al profilo organolettico del vino, donando una complessità unica e una struttura tannica ben definita.

La presenza di elementi come potassio e fosforo nei suoli vulcanici gioca un ruolo cruciale nel modulare l’acidità del vino e nel promuovere un’ottima maturazione dell’uva. Le caratteristiche minerali del terreno vulcanico favoriscono la formazione di vini con una spiccata mineralità e note di pietra focaia, arricchendo l’Aglianico di sfumature che variano a seconda dell’età del vino e delle specifiche tecniche di vinificazione adottate.

Questa interazione tra terroir e vitigno non solo esalta la longevità e la struttura del vino rosso aglianico, ma contribuisce anche a creare un bouquet aromatico che può includere accenti di frutta matura, spezie e talvolta sentori di tabacco e cioccolato, particolarmente evidenti in vini ben invecchiati. I terreni vulcanici si caratterizzano per la loro capacità di drenare bene l’acqua, condizione ideale per la viticoltura di qualità che evita l’eccessiva idratazione delle viti e promuove lo sviluppo di bacche più concentrate e ricche di sostanze aromatiche e polifenoli.

Questo ambiente di crescita stressante per la vite permette di ottenere uve di Aglianico dal carattere forte e deciso, capaci di trasformarsi in vini di eccezionale profondità e intensità. Questi aspetti sono il segreto dietro il fascino persistente e la stima crescente che il vino rosso aglianico gode tra intenditori e appassionati di vino a livello mondiale.

Il Processo di Vinificazione e l’Affinamento

Il processo di vinificazione del vino rosso aglianico inizia con il raccolto tardivo delle uve, che permette di massimizzare la concentrazione degli zuccheri e degli aromi. Questa scelta di ritardare la vendemmia è cruciale per garantire che le uve raggiungano un’ottimale maturazione fenolica, elemento essenziale per la struttura e la complessità del vino.

Dopo la raccolta, le uve vengono pigiate e il mosto ottenuto inizia la fermentazione, spesso in grandi tini di acciaio inox per controllare meglio la temperatura. Durante la fermentazione, che può durare diverse settimane, si sviluppano alcool e aromi caratteristici e si estraggono i tannini dalle bucce. È in questa fase che il vino rosso aglianico inizia a definire il suo profilo organolettico, ricco e intensamente aromatico.

Dopo la fermentazione alcolica, il vino solitamente subisce anche una fermentazione malolattica, processo che modifica l’acidità del vino, rendendolo più morbido e vellutato al palato. L’affinamento è l’ultima tappa cruciale nel processo di produzione del vino rosso aglianico. Questo periodo di maturazione avviene tipicamente in botti di rovere, che influenzano profondamente il carattere del vino, aggiungendo note di vaniglia, spezie e tostatura.

La durata dell’affinamento in botte varia a seconda delle caratteristiche desiderate e può estendersi per molti anni. Durante questo tempo, il vino evolve, i tannini si ammorbidiscono e il bouquet di aromi si arricchisce ulteriormente. Questo lungo e meticoloso processo non solo stabilizza il vino, ma ne esalta anche la complessità, preparandolo per un ulteriore invecchiamento in bottiglia, che può protrarsi per decenni, permettendo al vino rosso aglianico di sviluppare un equilibrio ancora più raffinato tra i suoi elementi aromatici e strutturali.

Aglianico in Degustazione: Profilo Aromatico e Suggerimenti di Servizio

Il vino rosso aglianico si distingue per un profilo aromatico complesso e seducente, caratterizzato da una ricca varietà di note che variano dai frutti di bosco maturi come more e amarene a sfumature di spezie, cioccolato e talvolta tabacco e cuoio, soprattutto nelle annate più mature. Queste complesse caratteristiche olfattive si combinano perfettamente con la struttura tannica e l’acidità del vino, rendendolo un eccellente candidato per l’invecchiamento.

Per una degustazione ottimale, il vino rosso aglianico dovrebbe essere servito in un calice ampio, che permetta una buona ossigenazione e aiuti a sprigionare e apprezzare la gamma di aromi intensi. La temperatura ideale di servizio si attesta tra i 18 e i 20 gradi Celsius. A questa temperatura, il vino può esprimere pienamente la sua complessità aromatica senza che l’alcool prevalga sulle delicate note fruttate e speziate.

Un’apertura della bottiglia almeno un’ora prima del servizio è raccomandata per le versioni più giovani, mentre i vini più strutturati e di maggiore invecchiamento potrebbero beneficiare di un periodo ancora più lungo di decantazione. Questo permette al vino di ossigenarsi adeguatamente, ammorbidendo i tannini e bilanciando l’integrità gustativa con l’aroma.

Queste raccomandazioni sono solo l’inizio per scoprire la profondità e l’eleganza dell’Aglianico.   Per un’immersione totale, vi consigliamo di visitare l’enoteca Armando Coppola un luogo dove potrete scoprire e assaporare l’autentica essenza di questo nobile vino rosso aglianico.

Qui, non solo potrete gustare la straordinaria qualità di questo vino, ma avrete anche la possibilità di esplorare una selezione accuratamente scelta di vini Aglianico, che vi permetterà di conoscere le diverse interpretazioni e annate disponibili, ciascuna con le proprie uniche sfumature e caratteristiche.

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